La filiera corta è un sistema produttivo caratterizzato da un numero limitato e circoscritto di passaggi e di intermediazioni commerciali.
Lo sviluppo negli ultimi decenni di "Filiere lunghe" ha comportato una distanza sempre maggiore tra produttori e consumatori, l'esclusione dei piccoli agricoltori dal mercato, l'impoverimento nutritivo e qualitativo dei terreni coltivati e degli alimenti che arrivano sulla nostra tavola.
Puntare sulla "Filiera corta" e sul "Km 0" vuol dire invertire questa rotta, vuol dire diventare cittadini consumatori consapevoli e attivi, riappropriarsi della cultura rurale e gastronomica locale e ridare impulso all'agricoltura.
Conoscere direttamente i produttori del nostro territorio è conoscere la nostra terra e quello che mangiamo: consumare alimenti di stagione, locali e biologici, non è solo un comportamento sano di responsabilità verso la nostra salute ma anche un piacere nel riscoprire la bontà e l'integrità dei prodotti della terra. L'omologazione del gusto dei cibi convenzionali ha portato all'appiattimento della nostra sensorialità: riattiviamola scoprendo i sapori dei cibi che la nostra terra ci dona.
Il consumo consapevole è una scelta fondamentale per il futuro: negli ultimi decenni i terreni si sono impoveriti, è diminuita la ricchezza e la biodiversità, la drastica diminuzione di lavoratori nel settore agricolo ha avuto ripercussioni negative sull'economia dei nostri territori. Comprare cibi locali e biologici, investire sulla Filiera corta è costruire un futuro degno per noi e per i nostri figli, è ridare vita ai terreni impoveriti, è la riscoperta di varietà locali perdute, è favorire l'economia rurale ed incentivare i giovani a ritornare alla terra come opportunità e scommessa per il futuro.
E' diminuire allo stesso tempo i costi e l'inquinamento dovuti al trasporto: ridurre al minimo gli intermediari nella catena del cibo permette alle piccole imprese di creare filiere indipendenti dalla grande distribuzione, così da promuovere le economie locali ed applicare agli alimenti un prezzo giusto remunerativo per il produttore e soddisfacente per il consumatore.
Una nuova relazione tra mondo agricolo ed urbano è possibile e necessaria, tanto più in un luogo di storia e vita rurale come Macerata: non a caso viviamo in uno dei territori con la più alta percentuale di speranza di vita alla nascita grazie al consumo di cibi sani e a Km 0. Sta a noi consolidare questo primato, diventando cittadini consumatori consapevoli e promuovendo sempre di più i metodi di coltivazione biologica e le reti di piccoli produttori locali.
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